Immaginandomi,
per un giornalista di cronaca. Ovvero dell’abuso.
“Forse ritoccandolo con Photoshop darebbe più il senso della perdizione, dello scandalo. Così lo vorrei: stampato con uno sfondo di ossi e cenere. Ci metterei pure un bombardamento, fosse anche di lettere composte. Sono un talento della rappresentazione, il raccoglitore indifferenziato di ogni notizia. Quale che essa sia. E ci scavo con i denti pur di mandare in aria l’anima del perduto. È un prigioniero nelle mie mani piuttosto che in quelle della giustizia. Oh sì che saprò ricamarci sulle sopracciglia incurvate, così come nell’occhio pesto. L’hanno preso, fermato. Aveva le mani lo so, e per certezza erano nel sacco. Aveva la bocca lo so, e per certezza era nella complicità. Si fingeva l’Astolfo sulla luna, il Cavaliere per l’ordine degli immacolati, il verseggiatore, che poi è fingitore per natura. Io scrivo, altroché. E non mi fermo non mi soffermo. Sono un trattore uno spianatore. Rivolto, per piacere e gusto, ogni uomo di questa terra. Li metto tutti per filari; in una unica linea di produzione, di ricchezza: per la mia bava gloriosa. Che siano malandrini ladri cani maiali papponi o anche vittime perseguitati santi innocenti, l’importanza sta nella notizia. Sì, una discarica non è differente, riempie gli spazi come adesso le mie colonne. Lasciatemi perdere. La mia attenzione è all’orgasmo, non al rispetto dell’innocenza fino a prova contraria, non alla valutazione della storia personale, non certo alla indagine alternativa per la verità, figuriamoci alle contraddizioni o alla povertà degli indizi. Sì, non c’era; sì, è una vendetta trasversale; sì, è la rivalsa della delinquenza che ha osteggiato; sì, è il sopruso del Potere; sì, è l’assenza delle investigazioni; sì, gliela stanno facendo pagare; sì, è tra i pochi a non essersi piegato; sì, ha subito attacchi e furti. Ma cosa volete serva, a me, tutto questo? Sarà un suo problema dimostrarlo, non faccio inchieste, approfondimenti.
Io sono solo un riportatore di fango. E lasciatemi perdere ho un uomo davanti che è uno spettacolo sconfitto. E cazzo mi godo la sua foto stabilizzata, che voglio rimanga eterna intoccabile senza rispetto. Lasciatemi perdere, fatemi masturbare”
Luglio 2013
Michele Caccamo
“Forse ritoccandolo con Photoshop darebbe più il senso della perdizione, dello scandalo. Così lo vorrei: stampato con uno sfondo di ossi e cenere. Ci metterei pure un bombardamento, fosse anche di lettere composte. Sono un talento della rappresentazione, il raccoglitore indifferenziato di ogni notizia. Quale che essa sia. E ci scavo con i denti pur di mandare in aria l’anima del perduto. È un prigioniero nelle mie mani piuttosto che in quelle della giustizia. Oh sì che saprò ricamarci sulle sopracciglia incurvate, così come nell’occhio pesto. L’hanno preso, fermato. Aveva le mani lo so, e per certezza erano nel sacco. Aveva la bocca lo so, e per certezza era nella complicità. Si fingeva l’Astolfo sulla luna, il Cavaliere per l’ordine degli immacolati, il verseggiatore, che poi è fingitore per natura. Io scrivo, altroché. E non mi fermo non mi soffermo. Sono un trattore uno spianatore. Rivolto, per piacere e gusto, ogni uomo di questa terra. Li metto tutti per filari; in una unica linea di produzione, di ricchezza: per la mia bava gloriosa. Che siano malandrini ladri cani maiali papponi o anche vittime perseguitati santi innocenti, l’importanza sta nella notizia. Sì, una discarica non è differente, riempie gli spazi come adesso le mie colonne. Lasciatemi perdere. La mia attenzione è all’orgasmo, non al rispetto dell’innocenza fino a prova contraria, non alla valutazione della storia personale, non certo alla indagine alternativa per la verità, figuriamoci alle contraddizioni o alla povertà degli indizi. Sì, non c’era; sì, è una vendetta trasversale; sì, è la rivalsa della delinquenza che ha osteggiato; sì, è il sopruso del Potere; sì, è l’assenza delle investigazioni; sì, gliela stanno facendo pagare; sì, è tra i pochi a non essersi piegato; sì, ha subito attacchi e furti. Ma cosa volete serva, a me, tutto questo? Sarà un suo problema dimostrarlo, non faccio inchieste, approfondimenti.
Io sono solo un riportatore di fango. E lasciatemi perdere ho un uomo davanti che è uno spettacolo sconfitto. E cazzo mi godo la sua foto stabilizzata, che voglio rimanga eterna intoccabile senza rispetto. Lasciatemi perdere, fatemi masturbare”
Luglio 2013
Michele Caccamo
Lo staff di
PERTANTOACCUSO
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