Sono nata rinchiusa, fuori da un utero
March 21, 2014
Il napoletano - Rubrica "Parola d'autore"
di Michele Caccamo
Sono nata rinchiusa,
fuori da un utero; e non era mio desiderio. Quel ventuno marzo sentivo già
l’orrore di farmi vedere, e forse per questo all’inizio respiravo a stento. Ero
stupefatta di aver perso la mia pace, per un solo colpo di reni. Ho subito immaginato
che la mia vita non sarebbe corrisposta alla continuazione della mia angelica
bellezza. Sarei appartenuta, dalla prima età, alle manie degli uomini, e non
sarei stata diversa da quello che avrebbero voluto io fossi, almeno per alcuni
anni. Non so se ricordate anche voi i primi momenti: l’idea di quel limite tra
la beatitudine e lo sconvolgimento; se vi siete sentite in una porzione falsa,
nudi e decisamente imbarazzati; se avevate voglia di togliere il disturbo. La
nascita è un’asportazione forzata, verso il male originario. Io credo che per
questo ci abbiano insegnato a piangere e pregare; e che i versi santi siano
stati scritti apposta per poter avere anche noi delle parole di rifiuto. [...] Continua a leggere l'articolo qui!
Lo staff di
PERTANTOACCUSO
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